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domenica 1 maggio 2016

CELLULE STAMINALI TUMORALI

LE CELLULE STAMINALI TUMORALI
Ebbene si! Oltre alle cellule STAMINALI EMBRIONALI TOTIPOTENTI e MULTIPOTENTI e alle STAMINALI SOMATICHE (o adulte), presenti ovunque nel nostro organismo e che, in caso di attivazione, a differenza di quelle embrionali, hanno già una sorta di indirizzo e di destino evolutivo, esistono purtroppo anche le CELLULE STAMINALI TUMORALI. Negli ultimi anni i ricercatori hanno fatto passi da gigante nel campo delle cosiddette stem cells riuscendo tra l'altro a produrre in laboratorio le cosiddette cellule staminali iPS (induced pluripotent stem cells), facendo in pratica regredire le staminali somatiche ad uno stadio embrionale di pluripotenza con un potenziale largo utilizzo futuro in svariati campi della medicina: infatti, avere a disposizione cellule che si possono differenziare in diversi tipi di tessuti apre scenari straordinari per le cure mediche dei prossimi anni. La ricerca però ha anche evidenziato l'esistenza delle STAMINALI TUMORALI la cui presenza probabilmente correla con l'aggressività e con il maggior rischio di recidiva del tumore: pare infatti che le staminali tumorali, che tra l'altro non vengono distrutte dalla chemioterapia, possano rimanere in uno stato di quiescenza per molti anni salvo poi attivarsi e proliferare qualora trovino le condizioni favorevoli, provocando una recidiva della malattia. In molti tipi di tumore è stato dimostrato che il loro numero determina l'aggressività della malattia e la sua capacità di ripresentarsi anche a distanza di molti anni. Ma come si attivano queste cellule e cosa provoca questo loro infausto risveglio? Gli studi si stanno concentrando soprattutto su alcuni geni che sembrano avere un ruolo fondamentale nei meccanismi che portano alla genesi dei tumori : ad esempio sul cromosoma 17 è stato individuato il gene TP53 che è stato definito “ il guardiano del genoma” … anomalie di questo gene (mutazioni e delezioni) sono state riscontrate in oltre il 50% dei tumori (anche nella SLA); ma come funziona questo “guardiano”? Quando agenti mutageni colpiscono le nostre cellule danneggiando il DNA delle stesse, il gene TP53 si attiva e codifica una proteina chiamata p53 la quale innesca una serie di reazioni biologiche che bloccano la divisione cellulare in fase G1 del ciclo cellulare; questo blocco temporaneo consente ai meccanismi di riparazione del DNA di intervenire per correggere il danno o, qualora questo non fosse riparabile, inducendo l'apoptosi (morte cellulare) prima che la cellula mutata si possa replicare. Un ruolo quindi fondamentale in grado di garantire il pieno controllo della proliferazione cellulare. P53 inibisce anche la neoangiogenesi (cioè la proliferazione di nuovi vasi sanguigni indispensabili ai tumori per crescere). In presenza di anomalie del gene TP53 dunque si determinano anomalie e malfunzionamento della proteina P53 e quando ciò accade le cellule staminali tumorali proliferano più facilmente! Esistono sicuramente anche altri meccanismi che regolano l'attività e quindi l'aggressività delle cellule staminali tumorali e recentemente un altro fatto molto importante sembra emergere in modo chiaro dalle ricerche: è stato infatti dimostrato che un corretto stile di vita è in grado di ridurre in modo significativo il numero e l'attività delle cellule staminali tumorali e questo spiegherebbe la conseguente netta riduzione del rischio di recidiva in quelle persone che, dopo la diagnosi di tumore, modificano le proprie abitudini di vita uniformandole alle Raccomandazioni WCRF-AIRC!

2° RACCOMANDAZIONE SPECIALE WCRF-AIRC : I MALATI ONCOLOGICI DEVONO SEGUIRE TUTTE LE RACCOMANDAZIONI WCRF-AIRC PER LA PREVENZIONE DEL CANCRO* con particolare riguardo all'alimentazione, al peso corporeo e all'attività fisica”.

* salvo rare eccezioni.

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