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MICROBIOTA PREBIOTICI E PROBIOTICI

sabato 21 maggio 2016

LA COPPIA PERFETTA

CEREALI INTEGRALI E LEGUMI ovvero la “COPPIA PERFETTA”
Associare nello stesso piatto cereali integrali e legumi rappresenta uno dei modi più semplici per fare prevenzione a tavola e aiutare il nostro organismo a raggiungere il giusto equilibrio alimentare.
Infatti, se nei legumi troviamo diversi aminoacidi essenziali (ovvero aminoacidi che il nostro organismo non è in grado di produrre autonomamente) quali lisina, treonina, valina e triptofano, nei cereali integrali troviamo diversi aminoacidi solforati che invece scarseggiano nei legumi; l'associazione appare dunque vantaggiosa dal punto di vista nutrizionale poiché i due alimenti si completano a vicenda. 
Il fatto poi che i legumi rallentino l'assorbimento del glucosio, rende assai favorevole questo abbinamento soprattutto in vista di grossi impegni poiché il lento ma costante assorbimento dei principi nutritivi migliora e prolunga le performance del nostro organismo; per affrontare al meglio un pomeriggio di duro lavoro quindi, è buona norma consumare a pranzo un piatto unico di legumi e cereali.... provare per credere!!
Ricordiamo infine che entrambi questi alimenti aumentano il senso di sazietà e aiutano a dimagrire.




FRAGOLA

FRAGOLA (FAMIGLIA ROSACEAE) 
Dopo la fine dell'ultima glaciazione questo frutto si è diffuso un po' ovunque tanto che nelle dimore preistoriche in ogni parte del mondo sono stati ritrovati semi di fragola. I Romani la chiamavano FRAGA per la sua “fragranza” e una leggenda narra che le fragole si siano originate dalle lacrime di Venere cadute sulla terra. Il primo frutto che matura è sempre il più grosso e spesso ha forme bizzarre!
Le fragole sono molto ricche di vitamina C e flavonoidi tra i quali troviamo gli antociani dotati di spiccata attività antinfiammatoria.
Come la maggior parte dei frutti di bosco contiene anche l'ACIDO ELLAGICO, un polifenolo a cui si attribuiscono spiccate proprietà anticancro; tale composto infatti si è dimostrato capace di contrastare la crescita e lo sviluppo delle cellule tumorali; il meccanismo principale sembra riguardare la sua capacità di di inibire le proteine VEGF e PDGF che sono indispensabili per innescare la cosiddetta neoangiogenesi che consente ai tumori di crescere.


mercoledì 11 maggio 2016

FARRO CECI PISELLI E VERDURE

FARRO CECI PISELLI E VERDURE
INGREDIENTI:
farro
ceci
piselli
zucchina
peperone
pomodorini
olio EVO
basilico, timo

Mettere a bagno in acqua fredda per circa 12 ore i ceci secchi.
Cuocere in pentola a pressione il farro insieme ai ceci. Nel frattempo tagliare il peperone, la zucchina ed i pomodorini in piccoli pezzi; iniziare a cuocere in padella in olio EVO i peperoni ed i piselli quindi aggiungere le zucchine e, solo a fine cottura, i pomodorini. Scolare il farro con i ceci e aggiungerli in padella saltando il tutto ancora per un minuto circa. Completare con pepe, basilico e/o timo.

lunedì 9 maggio 2016

CECI

CECI (Cicer arietinum) – FAMIGLIA FABIACEAE. 
Si narra che un antenato di Marco Tullio Cicerone avesse un'escrescenza sul naso a forma di cece (in latino “cicer”) da cui derivò il nome dell'antica famiglia romana; I ceci erano infatti largamente diffusi nell'Impero Romano ma anche in Grecia e in Egitto. Questi legumi rappresentano un'ottima fonte di PROTEINE VEGETALI, fibre, vitamine, minerali, grassi polinsaturi omega 3, saponine e lecitina; sono utili quindi anche per abbassare i livelli di colesterolo. I ceci rappresentano un ottimo alimento da abbinare ai cereali integrali nei nostri “piatti unici” che, preceduti da un mix di verdure crude multicolori, ci aiutano a mantenere intatta la nostra salute. Li useremo nella prossima ricetta.

“in ginocchio sui ceci” …. un'antica punizione!!

domenica 1 maggio 2016

CELLULE STAMINALI TUMORALI

LE CELLULE STAMINALI TUMORALI
Ebbene si! Oltre alle cellule STAMINALI EMBRIONALI TOTIPOTENTI e MULTIPOTENTI e alle STAMINALI SOMATICHE (o adulte), presenti ovunque nel nostro organismo e che, in caso di attivazione, a differenza di quelle embrionali, hanno già una sorta di indirizzo e di destino evolutivo, esistono purtroppo anche le CELLULE STAMINALI TUMORALI. Negli ultimi anni i ricercatori hanno fatto passi da gigante nel campo delle cosiddette stem cells riuscendo tra l'altro a produrre in laboratorio le cosiddette cellule staminali iPS (induced pluripotent stem cells), facendo in pratica regredire le staminali somatiche ad uno stadio embrionale di pluripotenza con un potenziale largo utilizzo futuro in svariati campi della medicina: infatti, avere a disposizione cellule che si possono differenziare in diversi tipi di tessuti apre scenari straordinari per le cure mediche dei prossimi anni. La ricerca però ha anche evidenziato l'esistenza delle STAMINALI TUMORALI la cui presenza probabilmente correla con l'aggressività e con il maggior rischio di recidiva del tumore: pare infatti che le staminali tumorali, che tra l'altro non vengono distrutte dalla chemioterapia, possano rimanere in uno stato di quiescenza per molti anni salvo poi attivarsi e proliferare qualora trovino le condizioni favorevoli, provocando una recidiva della malattia. In molti tipi di tumore è stato dimostrato che il loro numero determina l'aggressività della malattia e la sua capacità di ripresentarsi anche a distanza di molti anni. Ma come si attivano queste cellule e cosa provoca questo loro infausto risveglio? Gli studi si stanno concentrando soprattutto su alcuni geni che sembrano avere un ruolo fondamentale nei meccanismi che portano alla genesi dei tumori : ad esempio sul cromosoma 17 è stato individuato il gene TP53 che è stato definito “ il guardiano del genoma” … anomalie di questo gene (mutazioni e delezioni) sono state riscontrate in oltre il 50% dei tumori (anche nella SLA); ma come funziona questo “guardiano”? Quando agenti mutageni colpiscono le nostre cellule danneggiando il DNA delle stesse, il gene TP53 si attiva e codifica una proteina chiamata p53 la quale innesca una serie di reazioni biologiche che bloccano la divisione cellulare in fase G1 del ciclo cellulare; questo blocco temporaneo consente ai meccanismi di riparazione del DNA di intervenire per correggere il danno o, qualora questo non fosse riparabile, inducendo l'apoptosi (morte cellulare) prima che la cellula mutata si possa replicare. Un ruolo quindi fondamentale in grado di garantire il pieno controllo della proliferazione cellulare. P53 inibisce anche la neoangiogenesi (cioè la proliferazione di nuovi vasi sanguigni indispensabili ai tumori per crescere). In presenza di anomalie del gene TP53 dunque si determinano anomalie e malfunzionamento della proteina P53 e quando ciò accade le cellule staminali tumorali proliferano più facilmente! Esistono sicuramente anche altri meccanismi che regolano l'attività e quindi l'aggressività delle cellule staminali tumorali e recentemente un altro fatto molto importante sembra emergere in modo chiaro dalle ricerche: è stato infatti dimostrato che un corretto stile di vita è in grado di ridurre in modo significativo il numero e l'attività delle cellule staminali tumorali e questo spiegherebbe la conseguente netta riduzione del rischio di recidiva in quelle persone che, dopo la diagnosi di tumore, modificano le proprie abitudini di vita uniformandole alle Raccomandazioni WCRF-AIRC!

2° RACCOMANDAZIONE SPECIALE WCRF-AIRC : I MALATI ONCOLOGICI DEVONO SEGUIRE TUTTE LE RACCOMANDAZIONI WCRF-AIRC PER LA PREVENZIONE DEL CANCRO* con particolare riguardo all'alimentazione, al peso corporeo e all'attività fisica”.

* salvo rare eccezioni.